Il ridimensionamento e la crisi

Partiti Vignoli e i suoi giocatori, la Società Sportiva Montemarciano si riorganizzò, rivedendo notevolmente i programmi che, in effetti, sembravano non appropriati ad una realtà come Montemarciano. Si ricostituì il gruppo dirigente che predispose una squadra con l’intento di non retrocedere, affidandone la direzione tecnica a Loris Servadio (altro personaggio che a Montemarciano he lasciato un ottimo ricordo nella duplice veste di allenatore e giocatore). Una serie di circostanze sfortunate portò però il Monte a disputare addirittura due spareggi per non retrocedere uno contro il Porto Recanati e l’altro contro l’Amandola ma entrambi andarono male e così il Monte tornò al campionato di 1° categoria. Un ridimensionamento non privo di amarezza, ma che forse rimise le cose apposto in rapporto alle effettive possibilità societarie e di Montemarciano. Di quell’anno (stagione 1979/80) per il Monte c’è da ricordare la partita con il Rovigo, in Coppa Italia, contro la prima squadra della città, che rappresentò per la società la trasferta più lunga della sua storia. Gli anni ’80 proseguono con il Monte che si assesta in 1°categoria disputando campionati più o meno brillanti, ma portando avanti sempre dignitosamente il proprio nome e i propri colori e intensificando la propria attenzione verso il settore giovanile con dirigenti, uno su tutti Dino Socci, fermi sostenitori della politica giovanile locale. Purtroppo per il Monte dalla seconda metà degli anni ’80 in poi iniziarono tempi duri per via di una serie di motivi: alcuni dirigenti storici si misero da parte e non ci fu un ricambio adeguato e il settore giovanile, vera linfa di ogni società, si impoverì sempre più (ci fu un calo demografico che in particolare interessò il paese e un crescendo di sport collaterali che di fatto allontanò i ragazzini dal calcio). Nella stagione 1987/88 la 1°squadra scivola in 2°categoria e dopo alcuni campionati comunque ben disputati nella stagione 1991/92 al Monte, sotto la guida del compianto trainer senigalliese Paolo Luzi, riuscì la risalita in 1°categoria dopo un campionato disputato quasi sempre al vertice. Di nuovo nella categoria che più si addice alla realtà paesana sembrava essere ritornato un certo entusiasmo attorno al sodalizio e il campionato 1992/93 fu disputato su buoni livelli. Quello che successe poi nella stagione successiva c’è grande rammarico nel raccontarlo ma purtroppo lo dobbiamo fare. Il Monte disputa (stagione 1993/94) un altro bel campionato di 1° categoria ma di fatto, incredibilmente, sancisce l’ultimo campionato ufficiale disputato dalla S.S. Montemarciano visto che l’anno successivo la società non si inscriverà. Come avviene di solito nelle società, anche professionistiche, la mancata iscrizione in un campionato è dovuta a tornei sfavorevoli, retrocessione, debiti da risanare con addirittura alle volte a dei fallimenti veri e propri; ma a Montemarciano niente di tutto questo! Il bilancio economico della S.S. Montemarciano era sano ma i sacrifici per portare avanti il sodalizio erano sempre maggiori e invocato più volte da parte della dirigenza un ricambio generazionale il paese rispose picche. In pratica venne a mancare quell’entusiasmo e quella passione per il “pallone” che contraddistinse il paese per più di 60 anni. Certo ci fu anche del malcontento su come venne gestita la società negli ultimissimi anni (scarsa attenzione per le forze giovanili locali) ma questo non giustifica ciò che è successo e un “mea culpa” da parte di tutti i sportivi montemarcianesi è doveroso! Furono 3 lunghissimi anni per Montemarciano sportiva senza il “gioco più bello del mondo” con il glorioso Comunale “L. Di Gregorio” della Gabella il sabato e la domenica desolatamente vuoto.

Montemarciano Calcio 1926